Che rapporto avete con Dio?

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  1. antonella125
     
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    In occasione della Santa Pasqua, che dovrebbe essere periodo di pentimento e riconciliazione con Dio, volevo porvi una domanda!
    Che rapporto avete con Dio? Siete fedeli praticanti?

    Per qnt mi riguarda...si'! Sono una cattolica praticante al punto di aver fatto volontariato come catechista per quattro anni! Credo moltissimo in Dio, vado in Chiesa e prego tanto!

    Ora tocca a voi...
     
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    Romano III

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    sono praticante e prego molto :)
     
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  3. lara.6
     
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    ho un rapporto particolare con Dio che esula tutte le regole prestabilite dalla chiesa. Ad esempio se devo entrare in una chiesa non seguo la messa; entro, dico: Ciao Gesù e poi me ne vado.
    A Natale, essendo il Suo compleano, gli faccio sempre un regalo che poi porto in chiesa (lo impacchetto anche). E potrei andare avanti in infinito.
    Gesù è il mio migliore amico e fatico a dire le preghiere che ci hanno insegnato, preferisco parlargli terra a terra come si fa con un tuo compagno di scorribande.
     
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  4. Simona_85
     
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    Mi sa che sarò lapidata..
    non sono credente....
     
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  5. Taide
     
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    Atea.
     
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  6. ioana99
     
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    io non so a che cosa credere....mio fratello è ateo i miei genitori dicono di tenere aperta quella porticina...sono stata battezzata e posso scegliere se andare o no in chiesa...
     
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  7. lara.6
     
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    premetto che la mia non è una critica ma una semplice domanda:
    come fate a non credere in niente? Io mi sentirei troppo in colpa verso Gesù (ma forse lo dico perchè ci credo).
    Ci ho sempre creduto a Lui, senza alcun dubbio. Proprio per questo non sono praticante.
    "solleva una pietra e mi troverai..."... non mi serve entrare in una chiesa per salutarlo o per insultarlo (ogni tanto mi capita che gliene dico di tutti i colori).
    Per tornare alla mia domanda, mi spiegate cosa si prova a non credere in nulla?
     
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  8. Simona_85
     
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    X quanto mi riguarda non ho sensi di colpa...
    Non credere a nulla?
    Dopo tanta ricerca e nessuna risposta smetti di credere..
    Molto cinico come pensiero... Ma ha un suo perchè
     
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  9. lara.6
     
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    forse ora mi darai dell'illusa, ma non ti sei chiesta come sia possibile tuttavia che siano milioni di anni che un "uomo" faccia parlare di sé? Cioè, la Sua parola e il Suo nome sono stati tramandati e tramandati e tramandati ancora.... possibile che per milioni di anni, milioni di persone, si siano illuse per niente?
     
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  10. Simona_85
     
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    Io ho rispetto x chi crede, non le reputo delle illuse...
    Rispetto tutti i pensieri, ma io ho smesso di credere molti ma molti anni fa...
    Avendo i miei motivi
    Credo nel libero arbitrio, ognuno fa le sue scelte
     
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  11. lara.6
     
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    ammetto che credere alle volte è la cosa più difficile da fare, perchè capitano tragedie che ti tolgono la fede, la speranza e anche il sorriso...
     
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  12. Simona_85
     
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    Secondo me non credere è più difficile... Visioni opposte :)
     
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  13. antonella125
     
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    Secondo me e' difficile sia credere che non credere! Adesso mi spiego meglio... per come va la vita oggi con le sue tragedie, e' molto difficile credere in Dio perche' diamo sempre tutta la colpa a lui! Pero' se ci soffermassimo di piu' sulla tragedia in se stessa (vedi un terremoto, la crisi sociale, la fame nel mondo...) potremmo notare che la colpa possiamo darla soprattutto all'uomo e alle sue gesta! Anzi forse e' proprio nei momenti difficili che dovremmo credere di piu' in Dio perche' e' grazie all'amore (di parenti, amici, fidanzati...)che troviamo la forza di andare avanti! E che cosa e' Dio se nn "amore puro"! Non credete?
    Per me e' difficile anche non credere, perche' quando mi guardo intorno e vedo la belta' della natura o provo un amore profondo verso: un amica, mio marito, i miei figli... non posso fare a meno di legare il tutto a Dio!
    Sono anche d'accordo con Lara quando dice che Gesu' lo possiamo trovare ovunque e nn solo nelle istituzioni (anche perche' frequentando molto la Chiesa mi "illudevo" di trovare persone migliori, ma nn e' stato cosi') perche' la cosa, per me, piu' importante e' averlo spt nel "cuore"!
    E fidatevi se vi dico che credendo si vivono meglio tante situazioni! Tanto che ci costa donargli un po' del nostro tempo con un ringraziamento o una preghierina? ;)

    Ps. Scusate se sono stata un po' lunga, ma l 'argomento secondo me lo richiedeva! ;)
     
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  14. Simona_85
     
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    Rispetto il tuo pensiero e punto di vista... ma ho una visione diversa rispetto a quanto esprimi :P
     
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  15. Taide
     
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    L'uomo, per sua natura, ha la necessità di affidarsi a un essere superiore, ma ciò non vuol dire che esista. E in ogni epoca in cui l'uomo ha vissuto, c'è sempre stata una presenza divina ritenuta indiscutibilmente vera: gli esempi più clamorosi che di solito ricordiamo sono gli Egizi, i Greci e i Romani, anche se la lista è infinita.
    Ma quello che credo è che l'uomo si affidi al divino in base all'epoca in cui vive, abbandonando gli antichi culti. Il mio amico, cattolicissimo, si scandalizza sempre quando gli dico che l'attuale entità superiore in cui crede è destinata a sparire con il passare del tempo come sono declinate le altre che pure hanno vissuto molto più di due miseri milleni, ma è un dato di fatto. Un mondo come il nostro, così spinto verso un evoluzione totale avrà in futuro, se non già, la neccessità di liberarsi dall'ennesima religione obsoleta e castrante e di andare avanti. E tutto sommato è comprensibile: a ben pensarci è strano che l'essere umano in generale non si sia reso conto che la stessa esistenza di quello che viene chiamato Dio è frutto dell'uomo stesso. Il divino, senza l'essere umano, non esisterebbe affatto. E questo perchè l'uomo dotato di quella insignificante cosa chiamata intelletto ha sentito la necessità di spiegare quello che accadeva nel mondo, dapprima con la magia - e no, non mi riferisco alle scemenze che leggiamo, ma a un qualcosa che possiamo definire come forza della natura - poi divinizzando i quattro elementi, poi ancora dandogli forma umana e bestiale, fino ad arrivare alle religioni attuali, con martiri e santi. Probabilmente le mie sono considerazioni inadatte a questa sede, sopratutto perchè quando ci si sente contradetti in cose a cui crediamo davvero, diventiamo velenosi verso gli altri anche se trovo bizzarro che i più che si sentono minacciati da opinioni diverse sono proprio quelli che professano fede incrollabile, e non mi sto riferendo ai presenti, ma alla vagonata infinita di persone religiosissime che conosco e che vivono nell'intolleranza più totale, per la cui fede provo comunque rispetto, benchè non la condivida, perchè mi piace dibattere con chi ha opinionioni o credenze diverse dalle mie. Per cui sono atea, o se vi fa stare più tranquilli agnostica, e invece che tormentarmi in preghiere vuote e non sentite, imparate a parpardella fin da piccola ma sterili nel loro significato, preferisco vivere la mia vita invece che pregare entità divine o altro per avere pace e prosperità e maledirle se le cose vanno male. Pregare per che cosa poi? Per noi stessi? Le preghiere che ricordo sono molto simili alle antiche richieste di vassallaggio che si rivolgevano al sovrano. E confessare che cosa poi, a un prete fin troppo pieno della sua boria religiosa? No, grazie. Preferisco studiare per far qualcosa che serva davvero a me stessa e agli altri, studiare per avere i mezzi attraverso i quali scoprire cure a malattie ancora incurabili che, con tutto il pregare di questo mondo, nessuna divinità si è adoperata per far sparire.
     
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39 replies since 8/4/2012, 23:30   474 views
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